L’ANGOLO DEGLI ERETICI – LA LACERAZIONE DEL “FIGLIOL PRODIGO”
Ci sono persone che sommano una serie di sconfitte e vagano senza meta, sbandati. La loro condizione viene descritta magnificamente dallo scrittore Henri Nouwen, sacerdote cattolico, nella sua opera L’abbraccio Benedicente. «Più corro lontano dal luogo in cui Dio dimora, meno sento la voce che mi chiama “figlio prediletto”; e meno sento quella voce, più rimango invischiato in manipolazioni e nei giochi di potere del mondo. Le cose stanno più o meno in questo modo: non sono più certo di avere una casa sicura, e osservo altra gente che, fuori, sembra stare meglio di me. Cerco in mille modi di piacere, di raggiungere il successo e gli onori. Quando fallisco, mi sento geloso o risentito nei confronti degli altri.
Quando ho successo, mi secca che gli altri possano essere gelosi o risentiti nei miei confronti. Divento sospettoso o mi metto sulla difensiva e ho sempre più paura di non raggiungere ciò che tanto desidero o di perdere ciò che già ho. Impigliato in questo groviglio di esigenze e desideri, non conosco più le mie stesse motivazioni. Mi sento ingannato dal mio ambiente e diffidente di ciò che gli altri fanno o dicono. Sempre in guardia, perdo la mia libertà interiore e comincio a dividere il mondo in coloro che sono per me e coloro che sono contro di me. Comincio a cercare conferme alla mia diffidenza e, dovunque vada, ne ho la prova e dico: “Non ci si può fidare di nessuno”. Il cuore si fa pesante. La vita perde significato. Sono diventato un’anima perduta». Aniello Clemente (teologo, giornalista, scrittore).